Incontro con Sabaku No Maiku
- Dove: Sala Pasolini
- Quando: 13 dicembre 2018, h 21:30
Descrizione
I video game si ispirano ai film. I film si ispirano ai video game. I due mondi interagiscono, i linguaggi si influenzano, le strutture narrative dei video game diventano sempre più cinematografiche, il ritmo narrativo dei film si allinea a quello dei video game. Quale futuro si prospetta per questi due giganti settori dell’intrattenimento? Che cosa potremo guardare o a che cosa potremo giocare nei prossimi anni alla luce della rapida evoluzione tecnologica?
Proviamo a dare qualche risposta in un incontro di approfondimento con Michele Poggi aka Sabaku No Maiku (youtuber e content creator), Alfonso Amendola (docente di Sociologia degli audiovisivi sperimentali presso l’Università degli Studi di Salerno) e Vincenzo Auriemma (ricercatore DISPSC – Università degli Studi di Salerno).
Bio Ospiti
Sabaku No Maiku
Classe ‘88. Cresciuto a pane e media, ha cominciato a fare montaggio video a 13 anni con dei semplici slideshow per poi spostarsi in pochi mesi all’editing video ritmico e musicale.
“Smanettone” dalla nascita, conclusi gli studi ha lavorato in uno studio televisivo come montatore e grafico, per poi diventare freelance di VFX Design, elaborando materiali ufficiali per Televisione e Cinema, arrivando infine a sfiorare per qualche tempo l’elitaria Technicolor Italia prima che chiudesse, avendo a che fare con un luogo di lavoro internazionale in cui si interagiva con Marvel, Warner Bros. et similia.
Troppo vicino agli ‘enta per arrabbiarsi quando il medium videoludico viene definito “giochini con i punteggi” ed il lavoro nel cinema un hobby. Nato a malincuore in un “Outer Haven” privo di connessione , ha inseguito il digitale e le sue passioni in modo “analogico” da quando ha memoria: Game Boy a 5 anni, PC Tower oggi.
Un tipaccio eclettico, passato per le mani del cinema per poi tornare al suo habitat madre portandolo, infine, anche su Youtube.
Scoprendo con interesse e gioia che quello che gli è sempre accaduto nei gruppi di persone o alle feste, il vedersi creare intorno un cerchio di ascoltatori come fosse un bardo, si è evoluto sulla piattaforma Web… Ma ora, il suo obiettivo è più grande.
“Smanettone” dalla nascita, conclusi gli studi ha lavorato in uno studio televisivo come montatore e grafico, per poi diventare freelance di VFX Design, elaborando materiali ufficiali per Televisione e Cinema, arrivando infine a sfiorare per qualche tempo l’elitaria Technicolor Italia prima che chiudesse, avendo a che fare con un luogo di lavoro internazionale in cui si interagiva con Marvel, Warner Bros. et similia.
Troppo vicino agli ‘enta per arrabbiarsi quando il medium videoludico viene definito “giochini con i punteggi” ed il lavoro nel cinema un hobby. Nato a malincuore in un “Outer Haven” privo di connessione , ha inseguito il digitale e le sue passioni in modo “analogico” da quando ha memoria: Game Boy a 5 anni, PC Tower oggi.
Un tipaccio eclettico, passato per le mani del cinema per poi tornare al suo habitat madre portandolo, infine, anche su Youtube.
Scoprendo con interesse e gioia che quello che gli è sempre accaduto nei gruppi di persone o alle feste, il vedersi creare intorno un cerchio di ascoltatori come fosse un bardo, si è evoluto sulla piattaforma Web… Ma ora, il suo obiettivo è più grande.
Alfonso Amendola
È professore di Sociologia degli audiovisivi sperimentali presso l’Università degli Studi di Salerno. Il suo percorso di ricerca si muove su un crinale tra dispositivi del post-cinema, consumi di massa e culture d’avanguardia. Redattore delle riviste internazionali: “Funes. Journal of Narratives and Social Sciences”; “Shift. International Journal of Philosophical Studies”; “Scenario. Visual Culture Studies”; Im@go. Journal of the Social Imaginary; “H-ermes. Journal of Communication”. Collabora con il quotidiano Il Mattino e con il periodico Alfabeta2. Tra i suoi ultimi libri: Teatro e immaginari digitali. Saggi di sociologia dello spettacolo (con V. Del Gaudio, Milano, 2017); Romanzi e immaginari digitali. Saggi di mediologia della letteratura (con M. Tirino, Milano, 2017); L’insorto del corpo. Il tono, l’azione, la poesia. Saggi su Antonin Artaud (con F. Demitry e V. Vacca, Verona, 2018); Edgar Allan Poe across disciplines, genres and languages (con L. Barone, Cambridge, 2018), #like4like. Categorie, strumenti e consumi nella social media society (con S. Castellano e N. Troianiello, Roma, 2018) e prossimamente per Mondadori la monografia Il sentimento del frangibile. Per una sociologia del dandy.
Vincenzo Auriemma
Dottorando in Sociologia presso l’Università di Salerno. Il suo percorso di studi si muove nell’ambito delle neuroscienze sociali, con particolare attenzione verso la neurosociologia, l’empatia, al neurocapitalismo e ai game study. Ha pubblicato “La brutalità dell’etichettamento. La lettera scarlatta di Nathaniel Hawthorne” nel volume Romanzi e immaginari digitali. Saggi di mediologia della letteratura contemporanea, a cura di Alfonso Amendola e Mario Tirino (2016). È in corso di pubblicazione il testo “Il game come protesi del reale. Per una teoria dei videogiochi”, a cura di Alfonso Amendola.