Ma quale David, vogliamo l’Oscar
Incontro con Nicola Nocella

MODERA
Boris Sollazzo
DOVE
Sala Pasolini
QUANDO
23 ottobre 2022, h 20:00
Da Il figlio più piccolo a Il maledetto, passando per Easy – un viaggio facile facile o l’infermiere irresistibile di Cosa sarà, il Sangue Impazzito (bellissimo spettacolo teatrale sul Belushi che ha stampato in faccia, nel cuore, nel talento) del cinema italiano è questo attore che rincorre il David di Donatello con la caparbia ostinazione con cui scardina anche il ruolo più difficile. Uno dei talenti più originali, potenti, eclettici del cinema italiano, ha il pregio di dire sempre quello che pensa esattamente come recita: senza risparmiarsi, senza aver paura di quanto sia ripida la salita. Probabilmente è nato nell’epoca sbagliata ma fortunatamente è abbastanza testardo per farla diventare quella giusta per lui. Un incontro pubblico con Nicola Nocella è un’occasione unica per capire cos’è l’arte e cos’è un artista. Nel senso più letterale, alto e viscerale del termine.
Nicola Nocella
Nicola Nocella, nato nella provincia di Bari nel 1981, vanta una lunga e fortunata carriera nel mondo del cinema e della televisione. Dopo la maturità scientifica, entra nel Centro Sperimentale di Cinematografia per seguire il corso di attore. Debutta in televisione con la fiction “Caterina e le sue figlie 2” (2006) diretta da Vincenzo Terraciano, televisione che continuerà a frequentare in diverse fiction e serie, diretto da registi come Salvatore Samperi (“L’onore e il rispetto”, 2006), Giulio Base (“Un cane per due”, 2010), Francesco Miccicché (“Ris Roma”, 2011) e Niccolò Ammanniti (“Anna”, 2019). L’esordio al cinema avviene nel 2006 con “Ma che ci faccio qui” per la regia di Francesco Amato. Due anni dopo sarà diretto da Carlo Vanzina in “Un’estate al mare” e, nel 2010, partecipa a “Venti sigarette” che il regista Aurelio Amedei dedica ai morti italiani nell’attentato di Nassiriya. Nello stesso anno, è protagonista nel film di Pupi Avati “Il figlio più piccolo” che gli valse il Globo d’Oro e una menzione speciale ai Nastri d’Argento, come miglior attore emergente. Due anni dopo è co-protagonista in “Studi illegali” di Umberto Carteni e, nel 2017, protagonista in “Easy” di Andrea Magnai. Non mancano altre presenze importanti, tutte del 2019, in film quali “Tolo Tolo” di Checco Zalone, “Cambio tutto” di Guido Chiesa e, soprattutto, “Andrà tutto bene” di Francesco Bruni nel ruolo dell’infermiere che cura con dedizione Valerio Mastandrea. Nel 2020 sarà diretto di nuovo da Pupi Avati in “Lei mi parla ancora” e protagonista in “Rido perché ti amo” di Paolo Ruffini.